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Negli ultimi anni, come sappiamo tutti, la sostenibilità ha assunto un valore essenziale, tanto per le aziende, che prestano sempre maggiore attenzione al tema, quanto per i consumatori, che esigono dalle prime maggiore trasparenza rispetto alle politiche di sostenibilità portate avanti. Questo significa, in ultima analisi, un ulteriore sforzo per individuare soluzioni di sostenibilità della supply chain, che consentano di affacciarsi sul mercato con una proposta credibile, ma soprattutto economicamente percorribile. Cerchiamo di capire, allora, quali sono le soluzioni di una supply chain sostenibile.

La supply chain sostenibile: realtà o chimera?

La possibilità di costruire una supply chain sostenibile sono innumerevoli, infatti. Tra una proposta che assuma i connotati di mero esercizio di stile e una proposta concreta, replicabile e scalabile, ci passa un abisso. Tutte le soluzioni oggi sul mercato, infatti, possono certamente concorrere a raggiungere l’obiettivo di abbattere le emissioni. Non tutte, però, sono sostenibili nell’obiettivo, sempre legittimo, di ottenere un profitto dalla propria attività imprenditoriale. È per questo motivo che molti imprenditori, del trasporto e non, chiedono maggiore attenzione nel proporre soluzioni e relative penalizzazioni economiche a quelle imprese che non hanno ancora raggiunto gli obiettivi di sostenibilità. Lo sforzo economico necessario per la transizione energetica, infatti, rischia di essere economicamente insostenibile, con il risultato di ridurre sul lastrico realtà anche molto strutturate, ma strangolate dalla ricerca spasmodica della sostenibilità energetica. Ciò detto, quali sono le soluzioni di sostenibilità disponibili?

Magazzini sostenibili: sempre più possibili con i contributi statali

Negli ultimi anni, uno dei passaggi obbligatori nella ricerca di una supply chain sostenibile, è quello che riguarda la logistica e, pertanto, i magazzini. Per fortuna, in questo ambito, è stato fatto già abbastanza: i contributi per raggiungere la sostenibilità energetica, per esempio con l’isolamento termoacustico e con l’installazione di sistemi di produzione dell’energia elettrica, possono contribuire allo sforzo. A questo, poi, si possono affiancare tanti altri piccoli correttivi, come sistemi di illuminazione a risparmio energetico che riducono ulteriormente l’impronta sul pianeta. Non esistono, però, solo questi accorgimenti.

Una logistica a basso impatto passa anche da una logistica efficiente, che impiega poche risorse, al momento giusto e con i mezzi giusti. In questo, come sempre, la tecnologia può essere salvifica. Per questo, un progetto di digitalizzazione può certamente migliorare l’impiego dello risorse disponibili, monitorando in tempo reale le spedizioni e i mezzi disponibili. Questo consente di assegnare la spedizione giusta, al mezzo giusto e nel momento migliore per ridurre il fenomeno di trasporti a vuoto, i tempi di attesa e, ultimo ma non meno importante, aiutando anche il personale viaggiante a ridurre il proprio tempo di lavoro.

Mezzi sostenibili: elettrico, a gas oppure cosa?

Un altro tema, inutile girarci intorno, è quello dei mezzi di trasporto. Indubbiamente, in questo momento c’è una gran confusione rispetto ai mezzi più sostenibile. Da una parte i fautori dell’elettrico, che però si porta dietro una serie di problemi di non poco conto: la produzione di energia elettrica, non sempre proveniente da sistemi di produzione sostenibile, lo smaltimento delle batterie, anch’esse un costo in termini ambientali per il pianeta. Dall’altra parte, i fautori di altri carburanti: il gas naturale liquido, il bioetanolo, il biodiesel e via dicendo. Tutte soluzioni che nascondono il rischio di garantire la sostenibilità da una parte, ma espongono altre forme di inquinamento dall’altra.

Al di là di queste soluzioni, quindi, l’unica vera sostenibilità che è possibile raggiungere al momento, nell’attesa di soluzioni più certe, è quella di mantenere il parco veicolare sempre aggiornato. Mezzi nuovi, in ultima analisi, significa maggiore efficienza meccanica e, dunque, minore dispendio di risorse per il pianeta. A questo, poi, si aggiungono altre soluzioni pratiche, come la recente liberalizzazione dei mezzi da 18 metri, che possono aiutare a ridurre ulteriormente la presenza di mezzi sulle strade.

Trasporto intermodale per migliorare l’indice di sostenibilità

Un’altra soluzione, ancora oggi poco attenzionata, è il trasporto intermodale. Questo significa, in ultima analisi, impiegare i mezzi più efficienti per il trasporto di una determinata merce. In questo momento, le aziende sono ancora impegnate a trovare la soluzione economicamente più vantaggiosa per il proprio trasporto. Una ricerca legittima per chi fa impresa. I governi, tuttavia, hanno il dovere di individuare premialità e penalizzazioni per chi effettua trasporti insostenibili, utilizzando mezzi non adatti allo scopo.

Il trasporto ferroviario, per esempio, ha dimostrato a oggi di essere una delle forme di trasporto maggiormente sostenibili. E del resto, per chi ancora non se ne fosse reso conto, a oggi questa forma di trasporto rappresenta l’unica veramente elettrica: già disponibile e utilizzabile e con una sostenibilità economica, vista la possibilità di ridurre la presenza di veicoli su strada.

Insomma, la sostenibilità è già oggi percorribile. Occorre solo la volontà di metterle in campo per il benessere comune.

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