È stato pubblicato il rapporto Performance of maritime logistics, da parte dell’International Transport Forum (ITF) dell’OCSE, che evidenzia le prestazioni della supply chain marittima. Un documento che conferma il rischio di abuso di posizione dominante da parte delle shipping line.
Il rapporto Performance of maritime logistics
Il Rapporto analizza il comportamento dei vettori marittimi negli ultimi due anni. Da questa analisi emerge la tendenza delle compagnie marittime ad abusare della loro posizione e di regolamentazioni europee e statali che tendono a favorirle permettendogli di fare extra profitti che stanno impiegando per verticalizzare il settore. In altre parole, le compagnie di navigazione utilizzano la loro “immunità antitrust” per acquisire maggiori vantaggi competitivi nei mercati dove operano imprese di spedizioni, fornitori di servizi portuali o operatori logistici che non beneficiano in alcun modo di agevolazioni o vantaggi competitivi.
«Siamo lieti che l’ITF abbia pienamente riconosciuto le sfide che l’integrazione verticale in corso da parte dell’industria del trasporto marittimo di container pone alla regolamentazione della concorrenza – ha detto Nicolette van der Jagt, Direttore Generale del CLECAT – Ciò è particolarmente vero se le compagnie di navigazione possono utilizzare la loro immunità antitrust e la loro influenza come vettori per acquisire vantaggi competitivi in mercati in cui competono con spedizionieri, fornitori di servizi portuali o operatori logistici che non hanno l’immunità antitrust. La negazione dell’accesso degli spedizionieri alle tariffe contrattuali da parte di Maersk e Hamburg-Sud è solo uno degli esempi di abusi di mercato menzionati supportati dai servizi porta a porta integrati verticalmente. Non solo gli spedizionieri subiscono le pratiche discriminatorie nei loro confronti; questo vale anche per caricatori e consumatori finali a causa della mancanza di opzioni di servizio».