Il primo semestre del 2022, nonostante un giugno in netta ripresa, ha fatto segnare circa 600 mezzi pesanti in meno rispetto all’anno precedente. È un calo del 4% circa, che spaventa l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) e spinge il presidente della Sezione Veicoli Industriali, Paolo A. Starace, a chiedere un maggiore impegno da parte del Governo.
La situazione del settore veicoli industriali nel 2022
Con la chiusura di giugno, è già tempo di tirare le prime somme dell’anno in corso. In questo mese, secondo i dati elaborati da UNRAE, c’è stato un rialzo delle vendite considerevoli. Per quanto riguarda i veicoli con massa inferiore alle 3,5 tonnellate, la crescita rispetto all’anno precedente è stata del 5,7%, mentre per quelli da 3,51 a 6 tonnellate, la crescita è stata addirittura del 28,2%. Anche le immatricolazioni dei mezzi con massa superiore alle 16 tonnellate sono cresciute dell11%. L’unico comparto in forte difficoltà è stato quello dei mezzi con massa compresa tra 6,01 e 15,99 tonnellate, che sono diminuite del 22,3%.
Al netto dei valori di giugno, comunque, UNRAE traccia un primo bilancio sul 2022. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, sono state immatricolate 13.373 unità, contro i 13.935 mezzi del 2021. Questo si traduce in una contrazione del 4%. «La chiusura in negativo del mercato nel primo semestre 2022 palesa il protrarsi delle gravi difficoltà che il nostro settore sta affrontando, trainate dal doppio effetto della carenza di componentistica e dell’aumento dei costi di esercizio ben evidenziato dal calo drastico (-45,7%) delle immatricolazioni di veicoli a GNL rispetto al 2021 – ha detto Paolo A. Starace – Pertanto, chiediamo al Governo misure coerenti con gli obiettivi di transizione ecologica, che portino a vietare la circolazione di mezzi altamente inquinanti e poco sicuri, in linea con quanto già previsto dal DL Infrastrutture per il settore degli autobus adibiti al TPL. Contestualmente, per sostenere gli investimenti, auspichiamo interventi per una sempre maggiore professionalizzazione del settore, così da indirizzare il trasporto merci verso imprese di elevata qualità e affidabilità».