È proprio vero: i trasporti non sono solo un modo per servire il Paese, ma anche per raccontarlo. E in questo racconto, l’attuale amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris, può dare un contributo importante, visto il ruolo che gioca il trasporto ferroviario in Italia e in Europa. Due, fra tutte, sono le questioni che ha sollevato Ferraris di fronte al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini: il rafforzamento dei servizi digitali e integrativi da un lato e la questione energetica dall’altro.
Le trasformazioni di FS di fronte ai temi di attualità
Due temi di assoluta attualità. Il primo ha a che fare con l’intermodalità e la sostenibilità dei trasporti ferroviari: «Per realizzare una mobilità efficiente è necessario pianificare in maniera integrata il trasporto passeggeri tra rotaia e gomma – spiega – e la prima soluzione che dobbiamo trovare è questa: fare colloquiare i servizi attraverso piattaforme digitali condivise, dobbiamo fare in modo che si sia connessi su un’unica piattaforma».
Il secondo tema, per certi versi, è ancora più attuale visto l’inevitabile aumento dei costi energetici dettato dalla crisi ucraina. Del resto, FS è il primo consumatore di energia elettrica in Italia e potrebbe mirare a diventare anche produttore: «Abbiamo terreni non più utilizzati per il core business che possono essere convertiti in aree in cui si produce energia solare, con pannelli o aree di stoccaggio, con il vantaggio di essere vicini alla rete di alta tensione – prosegue Ferraris – ci impone un’accelerazione rispetto ai progetti che avevamo come Paese di raggiungere al 2030 un certo livello di transizione energetica». In questo senso, fondamentali sono i fondi messi a disposizione dal PNRR, ma sarà ancora più importante riuscire a spiegare la trasformazione a cui stanno andando incontro le ferrovie: «La politica di ascolto resta per noi una leva fondamentale e imprescindibile».