È stata pubblicata l’edizione del 2022 dell’Almanacco della Logistica edito da Confetra. Nella fotografia scattata dalla Confederazione è emerso che il settore ha dato una risposta tutto sommato positiva alla crisi economica determinata dalla pandemia, ma si trova ora costretta a fare i conti con un’altra emergenza: quella determinata dalla crisi internazionale.
La fotografia dell’Almanacco della Logistica di Confetra
Il primo dato da cui parte la ricerca di Confetra è quello della produzione italiana, che nel 2021 ha fatto registrare un aumento dell’11,8%. A questo dato, segnale di una forte ripresa degli scambi sia di import che di export, è corrisposta la ripresa del settore logistico pressappoco in ogni sua componente.
Ne è testimonianza la distribuzione dei traffici in funzione del mezzo adoperato. Il trasporto stradale, per esempio, ha recuperato i livelli pre-pandemici. In particolare, a guidare la ripresa sono stati i valici alpini, in crescita del 6,8% rispetto al 2019. Il trasporto aereo ha recuperato in maniera importante i traffici, in particolare nello scalo di Milano Malpensa dove ormai vengono gestite all’incirca il 73% delle spedizioni nazionali. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario di merci, dopo il boom registrato durante la pandemia, è proseguita la tendenza in crescita: nell’ultimo anno, il tonnellaggio trasportato è aumentato del 16,6%. Il settore marittimo, invece ha fatto registrare segnali di ripresa, ma non tutti i comparti sono in crescita. Le rinfuse liquide, al contrario sono in diminuzione del 10,4%, in crescita è il ro-ro, ma le rinfuse solide fanno segnare ancora un -4,8% rispetto ai volumi pre-pandemici.
«Pensavamo di intravedere la luce in fondo al tunnel dopo due difficili anni, ma dobbiamo, purtroppo, affrontare questa ulteriore terribile crisi legata al conflitto russo-ucraino – ha detto Guido Nicolini, presidente di Confetra – Anzitutto auspichiamo si trovi il prima possibile una soluzione pacifica che ponga fine al drammatico esodo dei profughi e alla perdita di vite umane, ma anche dal punto di vista economico lo scenario è di grande incertezza». Non si tratta solamente delle conseguenze finanziarie, ma anche delle ripercussioni psicologiche: «Sappiamo, purtroppo, che ci sono effetti psicologici che impattano sulle vicende economiche quanto e forse ancor di più di fattori oggettivi – ha ricordato il Presidente – In una fase come questa, quindi, è difficile sostenere una ripresa degli investimenti e una capacità del tessuto industriale privato di agganciare le sfide della transizione digitale e ambientale. Tutte le materie prime hanno subito fortissimi rialzi, da quelle legate all’energia a quelle dell’ambito alimentare. Tutto ciò non può che avere un impatto pesante, tutti gli analisti convergono nel dire che questi rincari divoreranno, purtroppo, una parte importante della ripresa».
Qui potrete trovare l’Almanacco della Logistica 2022.